Preservativi gratis ai giovani: facciamo come in Francia

Preservativi gratis ai giovani: facciamo come in Francia

Preservativi gratis ai giovani: facciamo come in Francia


Ci vorrebbero anche qui in Italia, come appena annunciato in Francia, i preservativi gratis ai giovani. I dati dell’ultimo Osservatorio Durex, diffusi in occasione della recente giornata mondiale contro l’Aids, sono infatti terribili: meno di un ragazzo su due fra gli 11 e i 24 anni (46%) utilizza sempre il preservativo. E la curva di chi ignora questi dispositivi sta crescendo: nel 2018 dichiarava di usarlo il 57% del campione intervistato. La contraccezione, in Italia, sembra relegata a quello che di fatto non è un metodo per evitare malattie sessualmente trasmesse o gravidanze indesiderate, cioè il coito interrotto: oltre il 35% lo ritiene, a torto, un metodo efficace. La consapevolezza cresce fortunatamente con l’età ma rimane il fatto che la stragrande maggioranza preferisca rischiare.

La proposta francese

Il quadro in Francia non dev’essere troppo diverso se, dopo aver varato la gratuità della pillola anticoncezionale per le ragazze tra i 18 e i 25 anni, il presidente Emmanuel Macron ha appena annunciato che i 18-25enni potranno ritirare preservativi gratuitamente nelle farmacie.È una piccola rivoluzione nella prevenzione”, ha detto il capo di Stato transalpino. I preservativi erano già rimborsabili dietro prescrizione medica. Semmai l’unica contestazione che si può fare è che la soglia dei 18 anni è troppo bassa.

In Italia, dove fino a qualche anno fa questi prodotti di fatto non si potevano neanche pubblicizzare liberamente (l’autorizzazione a cui erano sottoposti gli spot e le inserzioni che li promuovevano è stata eliminata appena due anni fa, con un decreto dell’allora ministro della Salute Pierpaolo Sileri) sarebbe qualcosa di più di una piccola rivoluzione: sarebbe anzitutto un invito ai giovani a prendere sul serio una vita sessuale troppo spesso mortificata. Nonostante i dati siano in calo da anni, l’incidenza più elevata di nuove diagnosi Hiv – solo una delle infezioni che si possono contrarre – si riscontra in un range di età 30-39 anni (7,3 nuovi casi ogni 100mila residenti), a seguire in un range 25-29 anni (6,6 nuovi casi ogni 100mila residenti) a causa di rapporti non protetti, figli di una pessima cultura della sicurezza maturata evidentemente in adolescenza. In generale, i maschi rappresentano il 79,5% dei nuovi casi diagnosticati.

Si tratta in Francia, e si tratterebbe in Italia, di lavorare dunque sulla mentalità. L’elemento del costo dei preservativi può ovviamente incidere, anche se non si sa poi in quale misura visto che i consumi giovanili si dimostrano spesso contraddittori. Ma più del risparmio incide l’idea di trasformare il ritiro gratuito e l’impiego dei profilattici come quello che è: un’attività quotidiana e routinaria di cura verso sé stessi e i propri partner

Educazione sessuale nelle scuole

Certo questa gratuità dovrebbe procedere in coppia, in Italia visto che in Francia già accade (anche se a quanto pare non basta) con l’educazione sessuale nelle scuole. Nel nostro paese è infatti sporadica e affidata a iniziative dei singoli istituti: poco più della metà degli studenti coinvolti (53%) afferma di aver parlato di sessualità, contraccezione e prevenzione in classe e il 35% di questi dice in fondo di aver ascoltato “cose che già conosceva”. Ma il desiderio c’è, ed è anzi un bisogno considerato che le famiglie sostanzialmente non esistono (ci si confida l’8% dei ragazzi): il 51%, sempre secondo Durex, vorrebbe che questo insegnamento fosse obbligatorio, il 43% opzionale e solo il 6% è contrario. I dati dicono, senza sorprese, che fra chi in aula ha avuto anche un superficiale confronto su questi argomenti cresce la consapevolezza sulle malattie e sull’uso del preservativo: conoscere ci aiuta a rischiare meno, a rispettarci di più e a vivere esperienze più serene e libere.

Al contrario, quale che fosse l’orientamento dei governi in carica, sulla sessualità l’Italia continua a preferire un atteggiamento pericoloso per la salute e nel complesso per la consapevolezza delle persone e perfino della maturità del loro rispetto dei propri partner: lasciar brancolare nel buio i più giovani, complicare (fino a poco tempo fa) gli spot dei preservativi così facendo trasformandoli in prodotti tabù, escludere ogni confronto nelle sedi educative su una sfera fondamentale dell’identità. Iniziare dai profilattici gratuiti sarebbe una buona idea, così come sarebbe una buona idea abbassare l’Iva al 4% come promesso in legge di bilancio per assorbenti e pannolini per bambini.  



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di Simone Cosimi www.wired.it 2022-12-09 12:13:59 ,

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